Friday, February 29, 2008

Apokolokyntosis (cheerleaded)


Previously on Apokolokyntosis (I & II):
risvegliatasi su un'isola deserta l'ex soubrette di Buona Domenica scopre di aver acquisito un superpotere: la capacità di parlare di cose che non conosce. Inizia così un carteggio funambolico con un premio Nobel in fisica con l'intento di screditare un professore a lei ignoto, spinta da una forza oscura che non sa controllare e che ne domina pensieri e movimenti.

Episodio 3: Cheerleaded
Nell'ultimo post sono stato un po' stolto nel credere che la querelle si risolvesse ad essere un battibecco tra donna Carlucci e la Fisica.
Invece in calce alla sua (al momento) ultima risposta a Sheldon Glashow appare un simpatico post scriptum
P.S. Enzo Boschi per difendermi dai suoi insulti ha scritto una nota sull’argomento. Mi faccia avere i suoi commenti
che a prima vista suona come un piagnucolante "e io lo dico alla maestra" ma che in realtà rivela chi ci sia dietro a questa polemica. La "nota sull'argomento" si può leggere qui ed è firmata da Enzo Boschi, discepolo di Antonino Zichichi, che infatti viene nominato 19 volte nella lettera, a volte in maniera commovente, come ad esempio:
Mi sono laureato nel 1968 e sono stato il primo studente dell’Università di Bologna a laurearsi con il professore Antonino Zichichi che mi ha dato per tema della tesi il problema delle “correnti neutre” quando nessuno ne parlava. [...] Ebbi il privilegio di conoscere personalmente il professore Salam essendo Zichichi e Salam molto amici. [...] Nelle lezioni del professore Zichichi c’erano delle ore dedicate alle frontiere della fisica di quei tempi. [...] Su questi temi il professor Glashow tenne in quegli anni diverse lezioni nella Scuola di Fisica Subnucleare più prestigiosa del mondo fondata e diretta dal mio maestro professore Zichichi. [...] Le due più grandi scoperte della seconda metà del XX secolo avrebbero potuto essere realizzate a Frascati se fosse stato approvato il progetto di Zichichi. [...] I fatti hanno però dimostrato che queste farfalle (le idee di Zichichi come le definirono i critici, NdE) avrebbero prodotto due Premi Nobel non a Ting-Richter e a Perl ma ad Antonino Zichichi. [...] Colui che ha fatto rinascere l’INFN non è Maiani ma il professore Antonino Zichichi. [...] Due parole conclusive: se non fosse stato per il terremoto dell’Irpinia la mia carriera scientifica si sarebbe svolta nel campo della stessa fisica in cui ha lavorato Maiani. E infatti fu da quel terremoto che la mia carriera ha subito una svolta, grazie a Zichichi e Pertini. Ma questa è un’altra avventura scientifica.
Questa appassionata lettera d'amore (che consiglio caldamente di leggere qui, e che viene smentita qui) suona effettivamente un po' eccessiva tanto che qualcuno ha malignamente insinuato che a scriverla (così come ad essere l'ispiratore delle lettere della Carlucci) sia stato proprio il fisico creazionista.
Ad avvallare l'ipotesi, a parte una certa sintonia in stile e contenuti con gli scritti del maestro, ci sarebbe una conoscenza molto dettagliata della sua biografia scientifica a discapito di grosse imprecisioni su quella del presunto autore Boschi ("che dichiara di aver avuto l'opportunita' di passare alla geofisica in seguito al terremoto dell'Irpinia; ma il terremoto dell'Irpinia e' del 1980 e la carriera in geofisica di Boschi inizio' nei primi anni '70.").
Non solo! Vien fuori infatti che "l'approssimativo documento appare redatto da Fiorella Ruggiu, collaboratrice di Zichichi al Centro Ettore Majorana di Erice, utilizzando una copia di Word registrata presso Forza Italia".

Ottimo! Ora la situazione appare più chiara?

Thursday, February 28, 2008

Apokolokyntosis (reiterated)


Ritorno sulla querelle Gabriella Carlucci vs. la fisica che in queste settimane si è fatta più calda dopo la lettera aperta della suddetta Carluccia a Prodi e a Mussi.
Nella lettera la soubrette offerta alla politica se la prendeva con Luciano Maiani, ex direttore del CERN e candidato alla presidenza del CNR, trombato dopo aver osato sottoscrivere la lettera di sfiducia alla lectio magistralis del papa a La Sapienza (post precedente).

Dopo aver letto alcuni passi particolarmente comici (sic), come
Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (Premio Nobel per la Fisica nel 1979) con i quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse.
Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse
il premio Nobel Sheldon Glasgow, convinto di aver a che fare con un paese normale, si è degnato di rispondere alla nostra soubrette per difendere il collega italiano.
[...] In the eyes of a foreign scholar, if there is anything that can damage the image of your country’s scientific institutions, it is the vulgarity and deception of this slanderous attempt at denigration of some of your nation’s most distinguished scientists. [...]
Galvanizzata dal fatto che un premio Nobel la caghi la "nostra" prende coraggio (come me che rubo l'ultima minestra di pollo a Gerard 't Hooft in mensa ad Utrecht) e gli risponde:
Caro Prof. Glashow,
Lei ha scritto al Presidente Prodi insultandomi brutalmente senza però andare alla sostanza delle cose. [...] Le scrivo solo ora per porLe una semplice domanda: se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel ? Eppure la Fisica della Particella italiana (e, in particolare, quella romana) è in percentuale e in valore assoluto fra le meglio finanziate al mondo.
Sperò mi risponderà senza insultarmi. E non dica bugie: potrei sorprenderLa.
Cordiali saluti.
Gabriella Carlucci
A questo punto Glashow, evidentemente impaurito ("potrei sorprenderLa") dalla preparazione scientifica della Carluccia, per non venir umiliato le risponde con una lettera che può venir parafrasata (la traduzione libera è mia) così:

"Ma vaffanculo, va!"

Per una migliore descrizione dell'accaduto vi consiglio di dare un'occhiata a questo blog, molto carino, oppure a questo, in inglese.

Wednesday, February 27, 2008

Statistiche stitiche


A un giorno dalla chiusura del sondaggio "Per chi voterai alle prossime elezioni?", dopo aver raggiunto un campione ragguardevole (15 voti, pari al 0.00003% degli aventi dirito al voto) possiamo a ragione tirare le prime conclusioni e previsioni per le prossime elezioni.

Salvo ripensamenti delle ultime settimane il Partito Democratico dovrebbe farla da padrone, beccandosi il 61% dei voti, mentre il Popolo della Libertà (condizionata) si fermerebbe al 7.7%. Il che sarebbe simpatico perché essendo esso in coalizione con la Lega e il Movimento per le Autonomie si troverebbe fuori dalla Camera in quanto lo sbarramento previsto dal Porcellum per le coalizioni è del 10% (al Senato è su base regionale per cui non si sa al momento). Stesso risultato per La Destra di Storace che non essendo in coalizione riuscirebbe però a superare la soglia di sbarramento per lista del 4%.

Per cui al momento si profila un parlamento di (pochi) fasci e (molti) cattocomunisti, che detta così non sembra tanto diverso dal solito ma in realtà ci permette di liberarci di Silvio B.
Tutto questo in realtà dipende da cosa decideranno di votare quel 23.1% di indecisi (tra cui il sottoscritto) che possono smuovere le acque e stravolgere le statistiche (tipo far ritornare il PdL in parlamento).
Quindi il futuro di Silvio dipende anche da me!

...

Infine l'angolo dell'orgoglio: l'immagine mostra i paesi del FVG che hanno votato a maggioranza a destra o a sinistra nelle ultime elezioni politiche (2006).
Come risulta chiaro, a parte alcuni sparuti paesetti di montagna, la nostra simpatica regione guarda con convinzione a destra (4 capoluoghi su 4). Ultimo e unico baluardo la Bisiacaria (ok, anche la zona di Cervignano) e alcuni paesetti limitrofi che ne godono dell'influenza culturale (?).
Vediamo cosa succede quest'anno...

Resistere!

Monday, February 25, 2008

Corso di Nederlandse keuken per Italiani.
Parte seconda: il borrel (3).


OK, ora parliamo di fave secche.

Le mollebonen, fave secche arrostite e speziate, sono una leccornia (ned: lekkernij) di Groningen che spopola (si fa per dire) ai borrellen.
Sono considerate le antenate delle celebri borrelnoten e vengono servite assieme ad altri mangimi durante il borrel con l'unico scopo di aiutare la gente a bere più birra ("l'amore è una fava secca tra le parole birra e un'altra birra").
Le mollebonen hanno molti simpatici amici, come il japanese mix, le wokkels, le palle di formaggio fritte, i grani di mais secchi, o altre semenze e cibi per volatili.

La simpatia delle mollebonen è tale che anche gli abitanti di Groningen vengono scherzosamente chiamati con questo nome, probabilmente per l'antica usanza di votare, ad esempio nei consigli comunali, usando le loro fave secche.

Con questo credo non ci sia più molto altro da dire riguardo alle tradizioni culinarie dell borrel, probabilmente il "pasto" a cui gli olandesi danno più importanza e sicuramente quello più importante dal punto di vista sociale.

Wednesday, February 20, 2008

Auto da fé


La campagna elettorale è iniziata e le varie liste hanno iniziato a contendersi i voti degli indecisi, degli ignavi e di quelli che "si inventeranno qualcosa". Vista la mia appartenenza a tutte e tre le schiere mi sento tirato in ballo e cerco di guardarmi attorno.

Ti scopro così un ANSA di qualche giorno fa che riporta un'intervista di Belpietro in cui quel bell'uomo di Giuliano Ferrara (parole sue: "Mi ritengo un uomo leale, intelligente, spiritoso, malizioso e piuttosto belloccio.") cerca di ingraziarsi il restante 50% dell'elettorato femminile, che ancora non vota per lui nonostante il suo fascino straripante, con le seguenti parole concilianti:
"Mi sottoporrò alle analisi del sangue perché penso di avere la sindrome di Klinefelter". Lo ha detto il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara, intervistato da Maurizio Belpietro su mattina 5, facendo riferimento alla donna che ha abortito nei giorni scorsi al Policlinico di Napoli alla quale era stato diagnosticata una malformazione del feto legata alla sindrome di Klinefelter. Questa sindrome , ha spiegato Ferrara, è dovuta a un difetto dei cromosomi che determina tra l'altro un'alterazione degli organi sessuali; "e siccome ho testicoli piccoli e grandi mammelle - ha aggiunto - farò le analisi". Parlando della sua lista per la vita Ferrara ha ricordato che l'iniziativa "ha indotto molti a ripensarci sulle tematiche affrontate". "Vado da solo e solamente al Senato". Quanto ai finanziamenti per la lista, Ferrara ha detto : "parto con un mio assegno di 250 mila euro la cui foto verrà pubblicata, così come la foto dei miei testicoli".
A parte che non capisco questa linea di pensiero del compagno Giuliano per cui sembra che le persone favorevoli all'aborto necessariamente lo considerino una cosa piacevole da fare spensieratamente (tipo: "Ah cavolo, abbiamo finito i preservativi!" "Bon, fa niente, possiamo sempre abortire...")
...voglio che la cultura del mio tempo non la inganni (la donna incinta, NdE) e non le proponga la soluzione comoda dell’aborto come un mezzo di contraccezione moralmente indifferente..
ma poi: uno come fa a dire cose del genere?

Cmq per chi fosse interessato alla lista contro l'aborto di Ferrara (effettivamente detto così il nome della lista potrebbe risultare fuorviante), nel caso decidesse di correre da solo (gouh!), il logo è questo.

Monday, February 18, 2008

Corso di Nederlandse keuken per Italiani.
Parte seconda: il borrel (2).


Eccoci.
La parte fondamentale del borrel (alla quale perfino le scoppiettanti borrelnoten sono funzionali) è la birra.
La birra che gli olandesi bevono a fiumi (e che leggenda vuole costi meno dell'acqua) è fondamentalmente una lager slavata e insapore; e il mercato si divide tra Heineken (che produce anche la Amstel), Bavaria e Grolsch.

(Domanda da 1M€: com'è che gli olandesi pur vivendo tra crucchi e belgi non son stati capaci a produrre una birra decente? O a sintetizzare una minima cucina di base?)

Per spezzare una lancia in testa agli olandesi, a dispetto del fatto che le birre nederlandesi sono sciape, gli autoctoni hanno un sistema socialmente simpatico per berle al bar: quando si esce la sera, ogni membro della compagnia infatti "offre" a turno un giro a tutti con l'effetto che a fine serata ognuno beve tante birre quante persone sono uscite quella sera (o un multiplo intero di esse).

Ecco infine un breve compendio delle pubblicità (di birre) olandesi che io trovo più divertenti (e che danno un'idea di quanto siano scemi e divertenti i dutch): quelle della Bavaria, della Amstel e infine la perla della pubblicità natalizia sempre della Amstel.
Non so veramente decidere quale mi fa ridere di più, si dovrebbe organizzare un sondaggio...

Friday, February 15, 2008

Corso di Nederlandse keuken per Italiani.
Parte seconda: il borrel (1).


Il borrel è una parte fondamentale della vita lavorativa e sociale ("e questa tu la chiami vita?") degli olandesi, decisamente più importante del pranzo.
Il borrel, originariamente definizione per un bicchierino di Jenever, è un meeting informale con colleghi di lavoro, parenti o amici. Generalmente ha un tema, un argomento, e serve a concludere (spesso con un discorso) un incontro di lavoro, inaugurare un anno accademico (con o senza papa), celebrare l'apertura dei regali natalizi (kerstborrel).
Molte compagnie ed aziende organizzano dei borrellen ogni mese per favorire i rapporti sociali (e l'alcolismo) tra i dipendenti.

Al Nikhef questa necessità è particolarmente sentita.

Mi rendo conto ora che molti "piatti" della sezione pranzo di questo Corso di Nederlandse keuken per Italiani sarebbero potuti entrare più giustamente in questa nuova sezione, in particolare bitterballen e aringhe crude.

Ciononostante il mangime essenziale durante un borrel sono le borrelnootje.
Letteralmente noccioline da borrel, le borrelnootjes sono degli arachidi ricoperti da un guscio croccante, generalemte piccante e speziato a caso.
Oltre all versione semplice (bianca con guscio all'aglio), storicamente conosciuta come sjanghainootje, esistono poi le tijgernoten (con guscio di diversi colori e aromi) e le Japanese borrelnoten (dolciastre, generalmente verdi al wasabi).

Tuesday, February 12, 2008

Apokolokyntosis


Devo dir che ero ancora un po' rintronato dal jet-lag dopo il mio ritorno dall'India quando Alex mi ha fatto notare l'articolo che pubblico in seguito e che mi ha fatto risvegliare.
E` una lettera scritta dall'Onorevole Gabriella Carlucci (che forse alcuni di voi ricorderanno per alcune sue apparizioni come soubrette a Buona Domenica) di Forza Italia al presidente del consiglio dei ministri Prodi e al ministro Mussi.

Nella lettera la nostra cerca di dimostrare che la scelta di proporre il fisico Luciano Maiani (il link porta alla pagina di Wikipedia in inglese che casualmente è più fornita di quella italiana) alla direzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche è sbagliata visto che Maiani è fondamentalmente un incompetente.
(In realtà la sua nomina è già stata bloccata dopo che lui ha osato aderire alla lettera di protesta all'apertura dell'anno accademico de La Sapienza da parte del papa.)

Per dimostrarlo l'ottima Gabriella Carlucci (il link porta alla pagina di Wikipedia in italiano visto che quella inglese casualmente non esiste) tira in ballo le presunte incompetenze di altri due fisici italiani, Nicola Cabibbo e Giorgio Parisi, guarda caso anch'essi rei di essersi opposti al papa.
Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (Premio Nobel per la Fisica nel 1979) con i quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse.
Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse.
Ammetto che la comicità del passo (e della lettera in generale) può non essere subito evidente a chi è esterno all'ambiente della fisica, ma basti pensare che Cabibbo, Parisi e Maiani sono probabilmente i tre fisici italiani attualmente più noti nel mondo.
La lettera suona più o meno come il piagnisteo di un bambino che si arrabbia per qualcosa che non capisce e cerca di spiegarselo con parole sue.
Particolarmente commovente il passo in cui la Carlucci spiega come solo grazie all'intervento dell'allora ministro Letizia Moratti si sia potuta scongiurare un'enorme crisi al CERN scatenata da una scellerata gestione di Maiani.

La perla si può leggere qui

Mi chiedo come faccio a resistere a non ritornare in Italia.

Sunday, February 10, 2008

A passage to India: day 14


Ultimo giorno in India.
Ieri sono riuscito a convincere alcuni miei amici indiani a fare un giro per il mercato di Jaipur (per non essere depredato troppo dalla casta dei negozianti) ed è stata un'esperienza molto interessante (e conveniente).

Poi ieri sera c'è stata la cena sociale, niente di troppo diverso dagli altri giorni, a parte gli elefanti...
Comunque sono un fallimente perché non son riuscito a convincere la guardia a farmi salire sull'elefante...
Ma oggi ci riprovo: ho visto sulla cartina di Jaipur che esiste un luogo chiamato elephant owner area e nelle 4 ore libere che mi restano tra la fine della conferenza e il taxi per l'aeroporto punto a fare una visita da quelle parti.
Mi aspetto un mega parcheggio multipiano di elefanti tutti stivati come polli.

Fffigo...

Le foto di ieri sono sempre qua e forse saranno le ultime (a meno che non trovo questo fantomatico parcheggio per elefanti).

Ci si vede in Olanda!

Friday, February 08, 2008

A passage to India: day 12


Rieccomi.
Ieri era prevista la giornata libera alla conferenza ed avevano organizzato dei tour t(o)uristici nei dintorni di Jaipur; per cui per un giorno non mi son sentito in colpa ad andare in giro.

Comunque ho scelto di andare a visitare il forte dell'antica capitale del Rajasthan: Amber, fiorita attorno all'anno 1000.
La cittadella è molto carina anche se per arrivarci la nostra (maledetta) guida turistica doveva accompagnarci anche in altri posti nei dintorni ed in centro a Jaipur.
Invece il tour si è rivelato un gran bidone: passaggio veloce in bus (senza sosta) di fronte i templi e i monumenti di Jaipur, sosta di un'ora e mezza nel ristorante che aveva accordi con la guida per il pranzo (nonostante le rimostranze di praticamente tutti i partecipanti), ripartenza e passaggio veloce di fronte al Jal Mahal, sosta onesta all'Amber Fort, tappa finale nel negozio con souvenir per turisti, anch'esso d'accordo con la guida.

A questo punto c'è stato l'ammutinamento e prima io e Naomi abbiamo saltato il negozio (ebbene sì: non ho comperato una statua di marmo di Ganesha alta un metro e 50cm) per avere delle foto migliori del Jal Mahal, poi grazie all'iniziativa di un crucco (con quello che sarà ricordato come il putsch di Jaipur) siamo saltati dal pullman in corsa (o quasi) nel centro di Jaipur e abbiamo trovato la libertà.

Al che mi son fatto un bel giro del centro che è molto interessante, con tutti questi negozietti di stoffe, spezie, dolci, verdure, pentole, &c &c.

OK, per il resto la conferenza qui sta per finire, e con lei anche il mio passaggio in India...

Le foto di ieri sono qua. L'album ha finalmente la sua copertina ufficiale (anche se 'sti alberi stanno iniziando a starmi sulle palle, dovrò pensarci) e ci sono foto simpe di animali vari (scimmie, cammelli, elefanti, maiali e cobra).

Wednesday, February 06, 2008

A passage to India: day 10


Riepilogo degli album fotografici:
1. Mumbai: album completo
2. Jaipur: album non completo (ci aggiungerò altre foto e la copertina non è definitiva!! Però ho aggiunto delle foto con elefanti e cammelli)
3. Agra: album completo (con le foto di ieri del Fatehpur Sikri e del Taj Mahal)

Tuesday, February 05, 2008


Ci sono anch'io.....

:-)
Posted by Picasa

Monday, February 04, 2008

A passage to India: day 8


Rieccomi dopo un giorno di viaggio.
Ieri mi son mosso da Mumbai per volare alla volta di Jaipur, nel Rajasthan, 1000km più a nord.
La città, chiamata the pink city a causa del colore di molti suoi edifici, sembra molto carina anche se non ho avuto molto tempo di guardarmi attorno.
Comunque è molto meno caotica di Mumbai e sembra un po' più pulita.

La differenza fondamentale è che qui per strada (a parte automobili, rickshaw a motore e a pedali e pedoni) non ci sono solo mucche e cani ma anche CAMMELLI ed ELEFANTI!!!

figata...

Gli elefanti sembrano essere usati specialmente per i matrimoni che qui si svolgono in enormi spazi aperti, grandi quanto un campo da calcio, addobbati a mo' di sagra paesana, con stands di cibo e bevande, bande e concerti, e soprattutto elefanti!

Per ora l'album di Jaipur è ancora provvisorio, ma a breve aggiungerò altre foto, per cui guardate qui anche nei prossimi giorni.
PS: purtroppo non ci sono foto di elefanti perché li ho visto solo ieri sera dal taxi e le foto non son venute bene, ma prometto che andrò a caccia di elefanti.

Saturday, February 02, 2008

A passage to India: day 6


Oggi sono stato in un posto fighissimo: Elephanta Island (o Gharapuri in Hindi).
E` un'isola poco distante da Mumbai diventata Patrimonio dell'Umanita` del'UNESCO grazie a delle grotte scavate circa 1300 anni fa da dei seguaci di Shiva e scolpite con le 9 raffigurazioni del dio.
OK, sull'isola non dico altro anche se ci sarebbe molto da dire (vi lascio farvi un'idea dalle foto); invece vi allieterò con una storiella che mi ha raccontato la guida, sull'origine dell'aspetto di Ganesha (secondogenito di Shiva e Parvati).

Dunque: Ganesha è (tra le altre robe) il dio della prosperità ed è raffigurato come un uomo con la testa di elefante. Tuttavia egli non è sempre stato così, infatti la leggenda (quella più seguita) vuole che egli fosse un uomo in tutto e per tutto.
Un giorno Parvati, sua mamma, decise di farsi un bagno nell'olio e gli chiese di far la guardi alla casa e di non lasciare entrare nessuno.
Ganesha si mette lì e ad un certo punto ritorna a casa suo padre Shiva che desidera giustamente entrare in casa.
Ganesha però, magna cum astutia, non lascia entrare il padre ("perché me l'ha detto la mamma") che s'incazza e gli stacca la testa col suo tridente.
Quando Parvati lo scopre va su tutte le furie e minaccia di distruggere il mondo se Shiva non risolve il danno creato.
Tra l'altro figo essere un dio perché se ti girano puoi minacciare di DISTRUGGERE IL MONDO, altrochè "ti faccio dormire sul divano". Del resto anche Shiva l'aveva combinata grossa, non ha semplicemente lasciato incautamente la tavoletta del bagno alzata...
Comunque sia, Shiva non può accettare che Parvati distrugga il mondo perché il distruttore sarebbe lui (e tra l'altro lei lo aveva già umiliato battendolo ai dadi) per cui acconsente all'ordine della moglie di andare a prendere la testa del primo animale che incontra e di metterla al figlio decapitato.
Shiva va e chi t'incontra? Un cucciolo di elefante. Lo decapita e appiccica la testa dell'elefantino sul collo di Ganesha.
Al che Parvati non sembra convinta della scelta del marito (d'altro canto a Ganesha poteva andare peggio: poteva avere la faccia di un topo) e costringe il marito a rendere benedetto il figlio.
Shiva accetta e Ganesha diventa da quel giorno il dio più amato in India.

Ottimo, no?

Friday, February 01, 2008

A passage to India: day 5


Finalmente sono stato nella vera Mumbai!
Dal mio "albergo" nella periferica Powai ci ho messo 2 ore per raggiungere il centro, non perché sia veramente taaanto distante, piuttosto perché il traffico era veramente incredibile.

Comunque ne è valsa la pena anche se il tour era veramene super turistico (con tanto di pausa acquisti nel negozio degli amici della guida).
Tuttavia siamo riusciti a vedere parecchie cose carine, come Dhobi Ghat: la lavanderia pubblica di Mumbai dove la gente che non ha acqua corrente a "casa" (!) porta a lavare i propri panni.

O come il Gateway of India, l'"ingresso all'India" costruito nel 1911 per accogliere gli inglesi.

L'impressione generale che Mumbai mi ha dato è comunque molto migliore rispetto alla caotica e polverosa periferia dove abito. La città è effettivamente una città e non un enorme e polveroso parchetto da rione popolare abbandonato da 10 anni e colonizzato da cani ed indigenti. Non so se l'immagine rende, ma a me ricorda questo (anche se ammetto che potrebbe benissimo essere anche la descrizione di un accampamento rifiu).

(A proposito: sembra che rifiu sia una parola usata solo in Bisiacaria visto che i link che da google a riguardo sono dei commenti fasco-leghisti tipo "merda su rifiu e terroni" su bisiacaria.com (merda su bisiacaria.com tra l'altro).)

OK, la mia merenda piccante di mezza mattina mi aspetta, per cui alla prossima!

AH: le foto sono finalmente qui!

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